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  Recensioni - La crisi, le lotte e le nuove opportunità
   
 

IL SOGNO DI MUHAMMAD YUNUS

… relegheremo la povertà nei musei. Ce ne sarà uno in ogni paese, ci porteremo i bambini in visita. Resteranno orripilanti scoprendo la condizione infame che così tanti esseri umani hanno dovuto sopportare, per così lungo tempo e condanneranno i loro progenitori che hanno permesso tutto ciò…
(Muhammad Yunus)

Forse non tutti conoscono questo economista e banchiere bengalese, Premio Nobel per la Pace nel 2006. E’ stato – oltre ad avere ricevuto, in tutto il mondo, una ventina di riconoscimenti e premi – il fondatore della Grameen Bank, di cui è stato direttore dal 1983 al 2011. E’ ideatore e realizzatore del microcredito, ovvero di un sistema di piccoli prestiti ad imprenditori troppo poveri per ottenere credito dai circuiti internazionali. L’occasione gli fu offerta quando, verso la metà del1974, il Bangladesh fu colpito da una violenta inondazione, cui seguì una grave carestia che causò la morte di centinaia di migliaia di persone. Il paese, periodicamente devastato da calamità naturali, presenta una povertà strutturale in cui il quaranta percento della popolazione non arriva a soddisfare i bisogni alimentari minimi giornalieri. Dopo un lungo e meticoloso monitoraggio si fece persuaso che la povertà non fosse dovuta all’ignoranza o alla pigrizia delle persone, ma all’inadeguatezza delle strutture finanziarie del paese. Decise così di mettere la sua professionalità al servizio della lotta alla povertà. Inventò, appunto, il microcredito che si aprì con un primo prestito di ventisette u$a dollari ad un gruppo di donne del villaggio di Jobra – vicino all’Università di Chittagong - che producevano mobili di bambù, che, però, costrette ad accettare un prezzo stabilito da quegli stessi che fornivano loro attrezzi e materie prime, il cui pagamento azzerava ogni guadagno, condannando, di fatto, queste donne alla povertà. Le banche tradizionali, del resto, non avevano nessun interesse a finanziare progetti così minuscoli, né concedere prestiti a donne che, oltretutto, non potevano offrire garanzie. Yunus e collaboratori cominciarono a battere, a piedi, centinaia di poverissimi villaggi, offrendo somme minime che, però, erano sufficienti per attivare piccole iniziative imprenditoriali, soprattutto tra le donne, che potevano sfociare anche nella costituzione di piccole cooperative. La costituzione della Grameen Bank risale al 1976 e, da allora, il microcredito si è diffuso in oltre cento paesi e ha erogato più di cinque miliardi di u$a dollari ad oltre cinque milioni di richiedenti. Un’altra particolarità è costituita dal fatto che più del novanta percento dei prestiti della Grameen è destinato alle donne, i cui profitti sono, essenzialmente, destinati al mantenimento delle famiglie.Una seconda particolarità è rappresentata dall’aumentata offerta di prodotti e servizi per sistemi di irrigazione, pesca fino all’assistenza per la gestione dei risparmi.
Oggi il Premio Nobel Yunus vuole lanciare una nuova sfida: proporre la sua esperienza come modello e punto di riferimento per riuscire a estirpare, su dimensione mondiale, la piaga della povertà. Si tratterebbe di sviluppare e diffondere un business sociale che anziché tendere alla massimizzazione, tenga conto delle esigenze di redistribuzione in un modo più umano, più pulito.
In Italia è già presente lo Yunus Social Business Centre University of Florence che si occupa di formazione, ricerca valutazione e consulenza.
Al di là di tutto – oltre la linearità delle posizioni che esprime in questi tre libri (*) – Yunus pone di fronte al lettore una possibile soluzione che, però, si scontra con la coscienza di chi è abituato agli schemi – non solo mentali, ma soprattutto economici – tradizionali. Assolutamente necessario è fare un passo in avanti rispetto alle posizioni della beneficenza e della carità e, soprattutto, non è dato per sempre che i poveri debbano esistere.
E poi, ricordiamo sempre che un altro mondo è possibile.

     

                                                      IVAN GIUGNO

 

(*) M. Yunus Il banchiere dei poveri - Feltrinelli - Milano 2003

(*) M. Yunus Un mondo senza povertà - Feltrinelli - Milano 2008

(*) M. Yunus Si può fare! - Feltrinelli - Milano 2010

 


 
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