Nel 2006-2007, in occasione del Centenario della nascita della CGIL, numerose categorie della Camera del Lavoro di Brescia hanno commissionato al suo Archivio Storico svariate ricerche sulla propria Federazione o su personaggi storicamente significativi per la Camera del Lavoro locale. Noi sfileremo in silenzio – I lavoratori a difesa della democrazia dopo la strage di Piazza della Loggia, che, di seguito, presentiamo, è stata l’ultima. E’ nata all’interno stesso dell’Archivio e, più precisamente, dal gruppo dei suoi giovani collaboratori che – sotto il logo Officina Memoria - ha lavorato, negli ultimi tre anni, su una ferita, anzi sulla ferita per antonomasia, ancora aperta della città: la strage fascista del 28 Maggio 1974. E’ stata un’attività paziente, e non facile, di continuo confronto, alla ricerca di un obiettivo e di una metodologia comuni.
Pur non essendo stati – per ovvie ragioni anagrafiche – testimoni di quell’eccidio, i giovani ricercatori hanno deciso, proprio in occasione di questa pubblicazione, di mischiare le loro specifiche competenze per approfondire, ancora e sempre più, contesti e aspetti peculiari, indagando così su alcune sfaccettature di quella dolorosa vicenda. In particolare destava interesse la mobilitazione popolare – in gran parte autoorganizzata – manifestatasi, sin dai primi minuti dopo lo scoppio, fino ai funerali dell’ultimo caduto, Vittorio Zambarda. Un arco temporale, quindi, più vasto di quello di precedenti lavori consimili e, soprattutto, un’analisi sulla natura e sulla qualità della risposta che il movimento dei lavoratori e sindacale hanno saputo esprimere e che sono, ancora, monito per il presente, in quel moto che qualcuno ha chiamato il farsi stato della classe lavoratrice.
Pur essendo divisa in blocchi, la ricerca ha una sua unitaria fisionomia che poggia su tre elementi: la valorizzazione – anche se non solo – del Fondo Piazza Loggia dell’Archivio; il tentativo di una ricomposizione, in un’unica macrostoria, di un numero elevatissimo di microstorie di quelle donne e quegli uomini che hanno scritto queste pagine luttuose, fatte non solo di volti in lacrime, ma anche di presenza militante, di sgomento e rabbia, ma anche di pietas laica; la caparbia volontà di andare oltre i funerali del 31 Maggio e di comprendere come e perché la solidarietà – esplicitatasi in mille rivoli di iniziative, anche dichiaratamente antagoniste – sia continuata per alcuni mesi ed abbia, comunque, segnato un discrimine, una sorta di punto di non ritorno in una città che, ancora, reclama verità e giustizia.
I materiali utilizzati per svolgere l’approfondimento sono stati, soprattutto, quelli depositati nel Fondo Piazza Loggia, custoditi nell’Archivio CGIL di Brescia. Migliaia di documenti: circolari della Federazione Sindacale Unitaria, della FLM, appunti manuali e verbali di riunioni dell’allora Segreteria Camerale, comunicati del Comitato Permanente Antifascista, alcune testate di giornali nazionali e locali.
Per esplicita scelta non sono stati studiate le carte processuali, perché la vicenda giudiziaria è ancora in corso e questo tipo di verità non è ancora definitiva, mentre quella storico-politica lo è già da molto tempo.
Da questo esercizio di sana e robusta memoria, predisposto da un piccolo gruppo di giovani studiosi, sono usciti sei saggi – tre condensati nell’introduzione e tre presentati nella loro forma originaria - che compongono il libro che, nato come ricerca locale, ha avuto lusinghieri riconoscimenti dalla Fondazione Di Vittorio, che ne ha curato, con l’Ediesse, la pubblicazione e la distribuzione a livello nazionale.
Da ultimo corre l’obbligo di ringraziare Francesco Apostoli, Igor Gabusi e Monica Mazzi che, con i loro interventi riassunti nell’introduzione, hanno efficacemente delineato il contesto all’interno del quale la strage è maturata. In particolare, rispettivamente, hanno approfondito il concetto di strategia della tensione, della situazione politico- finanziaria e della fase di passaggio dalle Commissioni Interne ai Consigli di fabbrica. Anche a loro si deve il successo di questa iniziativa collettiva.
IVAN GIUGNO
|
Scarica gli estratti in formato pdf |
|